Ho acquistato nel negozio della poltroncina 4 sedie in faggio curvato in stile Thonet, non furono costruite negli stabilimenti Thonet, ma negli stabilimenti Kohn, diretto concorrente di Thonet. Le 4 sedie (qui ne tratteremo una sola ovviamente) necessitavano di una poderosa pulitura a base di sverniciatore e affinchè il lavoro venisse bene sono state completamente smontate. Le viti che univano i vari pezzi erano vecchie, presumibilmente dell’epoca, ma non di valore, classiche viti di ferro. E la loro vecchiaia le ha danneggiate, infatti alcune, nello svitarle, si sono rotte ed altre erano state sostituite da poco abili restauratori, da viti passanti e bulloni. Pertanto, il lavoro di restauro non è consistito solo in una semplice pulitura e finitura, ma in un vero e proprio riempimento di fori spanati con spine di legno e successiva foratura per le nuove viti. Cose abbastanza semplici, ma che richiedono diverso tempo.
Ecco una delle sedie prima del restauro. Era molto sporca, annerita e la parte superiore della spalliera consumata. Inoltre “dondolava” un po’ e questo mi faceva supporre che le unioni con le viti non dovessero godere di ottima salute. Ad ogni modo ho iniziato il lavoro di smontaggio.
Qui la possiamo vedere completamente smontata. I pezzi sono 5: la spalliera, il piano di seduta, il cerchio inferiore e le due gambe anteriori. In effetti la spalliera è costituita da una parte esterna che termina con le gambe e da un’altra interna che viene fissata anche alla seduta. Ma queste, in un caso erano ben salde, per cui non le ho toccate. Negli altri casi, le viti che le tenevano unite non erano più buone ed ho dovuto toglierle, spinare i fori ed utilizzare nuove viti.
In azione lo sverniciatore. Una corposa spalmata sul piano seduta e dopo qualche minuto tutto lo sporco viene via senza difficoltà. Usate sempre i guanti quando maneggiate questi prodotti, inoltre sarebbe bene sverniciare all’aperto…
Lo sverniciatore ha funzionato! Potete vedere le due gambe anteriori ed il piano già sverniciati e confrontati con una delle gambe posteriori (quella in alto). Potete notare la differenza! Ho usato come al solito la segatura, piccoli trucioli per asportare il gel. In questo modo ho potuto eliminare perfettamente tutte le tracce di sverniciatore.
Queste sono tutte le parti pulite, con mordente e gommalacca. Ho usato una concentrazione abbastanza elevata di mordente per renderle scure e dopo averlo steso con l’aiuto del pennello ho usato dei fogli di carta (tipo scottex) per distribuire uniformemente il prodotto. Essendo il liquido molto grasso non era possibile ottenere un buon effetto solo con l’ausilio del pennello, mi sarebbero rimaste delle strisciate scure. La carta lo ha invece uniformato perfettamente. Per queste operazioni potete usare dei guanti di lattice, tipo quelli dei chirurghi, li trovate anche al supermercato.
Qui potete vedere una sedia non trattata (quella a sinistra) ed una restaurata (a destra). C’è una certa differenza… anche di colore, ma questo dipende dai gusti personali, io preferivo una tonalità più calda, per cui dopo aver steso il mordente ho effettuato due passate di gommalacca diluita 1 a 10. Questa ha reso ancora più caldo il colore. Poi non ho utilizzato altra finitura, mi sono fermato alla gommalacca e dopo sia la prima che la seconda mano ho passato leggermente una paglietta 4 zeri per eliminare le microrugosità, poi ho pulito il tutto con un panno leggermente imbevuto di olio paglierino.
Ecco i due piani seduta di una sedia da trattare e di quella già trattata. Con un po’ di pazienza e di buona volontà si può riportare alla vita un oggetto che non merita di essere buttato via, ma chiede soltanto un aiuto per rivivere nuovamente.