Dico focaccia e mi si affaccia alla mente l’immagine, meravigliosa, della focaccia genovese. Tutti quei buchetti, intrisi d’olio mi fanno ben predisporre con il mondo intero.
Ma “focaccia” al di fuori del confine ligure porta alla mente anche numerosi altri capolavori dell’arte panificatoria. Allora perché non provare a mettere insieme le focacce d’Italia?
Focaccia genovese
Non potevo non scriverne per prima. E’ il cibo che probabilmente porterei su un’isola deserta e forse che io abbia sposato un genovese è un segno del Karma. La focaccia o la fugassa è una sorta di credo, con i suoi buchi fatti a dita, la consistenza morbida e croccante. Per rifarla a casa, fidatevi della ricetta di Dissapore, certo non è proprio semplicissima, ma com’è il detto “chi buona focaccia vuole mangiare molto deve sgobbare” (l’ho inventato io, ma calza bene).
Il classico di mangiarla tiepida col latte freddo, quello ancora non l’ho digerito.
Focaccia di Recco
Famosa quasi quanto la sorella ( e vicina di casa) genovese, la focaccia di Recco è sottilissima, con all’interno formaggio caldo, filante e fresco. C’è un Consorzio che la tutela e la fama del paese che le regala il nome è enorme, accresciuto dal turismo gastronomico per andare a mangiare questa prelibatezza in loco.
Si mangia calda, magari in riva al mare, magari d’inverno. Io l’ho sempre mangiata quando pioveva, quindi non portatemi con voi, che ho un po’ di sfortuna metereologica.
Focaccia dolce di Alessandria
A un occhio non esperto pare focaccia genovese, e anche di quelle belle lucide d’olio. Poi guardando meglio, si intravedono i cristalli di zucchero. Ma come lo zucchero sulla focaccia? Questa è la focaccia dolce, tipica di Alessandria e del basso Piemonte, dove al posto del sale c’è zucchero, la consistenza morbida e la voglia di tornare bambini.
Smacafam o focaccia trentina
Sarebbe uno schiaccia fame, se vogliamo tradurlo letteralmente. In realtà è un pranzo completo sotto forma di focaccia: salsiccia, lardo, farina, latte e uova gli ingredienti principali per questa “merenda” trentina.
Da portare nella borsa quando si scalano le Dolomiti, sono certa che sarà un comfort food perfetto.
Focaccia o schiacciata toscana
La classica “ciaccia” toscana, con l’uva nera posizionata sulla pasta da pane. Poco dolce o molto dolce a seconda delle varianti, ha il pregio di essere un dolce goduriosissimo che appaga la vista e i sensi. Tantissime varianti sull’impasto, c’è chi mette il sale, chi lo zucchero a velo.
Certo, deve piacere l’uva. Non ho mai provato a farla con una frutta diversa, non credo renderebbe il risultato, oppure sì?
Strazzata lucana
Questa è la focaccia tipica dei matrimoni e delle cerimonie lucane di una volta, si chiama “strazzata” perché veniva strappata con le mani, senza essere tagliata o porzionata con il coltello. Augura buona fortuna, con il suo impasto a ciambellone, di farina, acqua e pepe, a volte arricchito da pezzetti di lardo.
Io l’ho mangiata tagliata a metà e farcita con prosciutto crudo e provolone. È di accompagnamento, più che di sostanza. Ma se le mie origini lucane si sentissero tradite, le rassicuro: è buonissima.
Focaccia barese
Con la focaccia barese non si scherza, un consorzio la tutela e ci sono almeno 400 ricette diverse per prepararla a casa (e noi ve ne consigliamo una). Che è impresa ardita, o forse sconsiderata, perché uno dei segreti per renderla perfetta, con il fondo croccante e la superficie morbida e succosa è il forno professionale.
C’è chi mette le patate, chi no, chi usa determinati pomodorini, chi un certo origano.
E chi la preferisce alta, chi bassa. Qualunque sia la vostra scuola di pensiero andate a Bari a gustarne “mezza ruota”, poi scrivetemi.
Focaccia alla messinese
Chiudiamo gli occhi e pensiamo a scarola, mozzarella, pomodoro, acciughe che si fondono insieme in cottura sopra una pasta di acqua farina e lievito (e un po’ d’olio). Li riapriamo e ci troviamo davanti la focaccia messinese con gli ingredienti sono messi tutti a crudo in un mix di consistenze e sapori incredibili.
Sfincione
Palermo e il suo sfincione, la focaccia con pomodoro, acciughe, origano, cipolla e caciocavallo ragusano. In due parole: prodotti meravigliosi sopra una pasta lievitata. E’ uno street food, come usa dire ora, venduto per le strade e consumato soprattutto a Bagheria, dice la tradizione, alla vigilia di Natale.
Di consistenza morbida, la sua pasta lievitata lascia spazio al sapore del pomodoro e dei condimenti, esaltati dal filo d’olio che viene messo a crudo prima della vendita. Insomma accattativi u sfincionello , ma che sia caldo.
Focaccia sarda Su Mustazeddu
Per me che adoro la Sardegna è una focaccia favolosa, ricca di pomodorini sardi, dolci, custoditi in un guscio di pasta fatta semplicemente con farina, acqua e olio e un po’ di lievito.
Alcuni apprezzano la variante con pomodorini e mozzarella, mescolati nel ripieno, per dare la sensazione di filante in bocca. Io vivrei di pomodori sardi, per cui, per me va bene in semplicità. Una focaccia ideale per i pic nic, o da portare in tavola per ogni occasione di festa, con la sua tipica forma che incornicia il ripieno.
Tutte diverse tutte buonissime, e se me sto perdendo qualcuna, aiutatemi a non smarrirla e segnalatela.