In questa guida spieghiamo come scegliere un oculare per telescopio per osservare il cielo profondo.
Un oculare funziona come un piccolo microscopio, che ingrandisce l’immagine reale fornita dall’obiettivo del telescopio. Se si dispone di un’ottica eccellente è necessario corredarla di ottimi oculari: sarebbe un controsenso cercare di risparmiare acquistando oculari dozzinali che peggiorerebbero la resa dell’ottica. Si consiglia di acquistare buoni oculari anche se si dispone di un’ottica scadente, poiché un giorno o l’altro si potrebbe sostituirla con una buona, mantenendo inalterato il parco oculari.
Per calcolare l’ingrandimento fornito da uno strumento basta dividere la focale del telescopio (F, solitamente scritta sul tubo o nel libretto di istruzioni; a volte è riportato il rapporto focale f = F / D, con D diametro obiettivo) per la focale dell’oculare (f, generalmente scritta sul barilotto dell’oculare stesso). Più bassa sarà f dell’oculare rispetto a F del telescopio, più alti ingrandimenti si otterranno. Per esempio: un telescopio da 200 mm f/8 (lunghezza focale F = i600 mm), quanti ingrandimenti svilupperà se combinato con un oculare da 12,5 mm di focale? Vale la formula X = F / f, quindi il calcolo da fare è: 1600 / 12,5 = 128X (si legge “128 volte” o “128 ingrandimenti”).
In base allo strumento posseduto, un osservatore deve calcolare quanti e quali oculari gli servono per coprire gli ingrandimenti necessari nell’osservazione del profondo cielo. Come detto sopra, si dovrebbe disporre di oculari che forniscano bassi, medi e alti ingrandimenti. A questo proposito potrebbe essere opportuno fornirsi di una buona lente di Barlow che, essendo un complesso ottico divergente, allunga la focale F e in definitiva aumenta gli ingrandimenti. Aggiungendo una lente di Barlow alla propria dotazione sarà come raddoppiare il parco oculari. Per esempio: lo strumento appena descritto possiede due oculari di 12,5 e 55 mm di focale, che forniscono 128X e 29X rispettivamente. Quanti ingrandimenti si potranno realizzare acquistando una Barlow 3X? Accoppiato con la lente di Barlow il primo oculare fornirà 128 • 3 = 384X mentre il secondo fornirà 87X. Ora il parco ingrandimenti è: 29X, 87X, 128X, e 384X.
Sul mercato sono reperibili oculari aventi configurazione ottica, qualità e prezzo molto differenti. Se guardiamo dentro un oculare puntato in lontananza, verso il cielo diurno o un muro bianco illuminato dal Sole, vediamo un cerchio luminoso, che definisce il campo apparente dell’oculare. La misura angolare del diametro di questo cerchio può fornire valori compresi fra 30° e 90°. Una suddivisione ancora più fine può essere la seguente. Angoli compresi fra 3o e 45° vengono descritti come piccoli campi, fra 5o e 55° abbiamo i campi medi, fra 55 e 65° i grandi campi, fra 65 e 75° i super grandi campi (SWA) e sopra gli 80° gli ultra grandi campi (UWA). Maggiore è il campo apparente dell’oculare, più spettacolare e agevole risulterà la visione. Se disponiamo di un campo apparente di 50°, potremo spostare l’occhio di un simile angolo su e giù per l’oculare, ed è come se guardassimo da una finestra. Con un campo di 30° è come se guardassimo entro un tubo, mentre con un campo di 80° sembrerà di guardare da una porta spalancata.
Il campo reale di vista dipende invece sia dall’oculare che dallo strumento, e ci dice a quanto ammonta, di solito in primi d’arco, l’ampiezza del campo visivo inquadrato dall’oculare. Se osserviamo la Luna (che ha un diametro di 30′), e ne vediamo all’incirca la metà, vorrà dire che il campo reale abbracciato dall’oculare sarà intorno ai 15′. Si determina facilmente a telescopio fermo, cronometrando il tempo impiegato da una stella, giacente sull’equatore celeste, ad attraversare un diametro del campo e sapendo che in i minuto la stella si sposta di 15′. Il campo reale è calcolabile dividendo il campo apparente per il numero di ingrandimenti, anche se la relazione matematica è più spesso usata per calcolare il campo apparente, noti gli ingrandimenti e il campo reale. Un oculare di 50° di campo apparente usato per fornire 100 ingrandimenti avrà un campo reale di 50° : 100 = 0,5°, ovvero 30′, e conterrà la Luna di misura. Un oculare per il quale è stato misurato i minuto di campo reale, pari a 15′ angolari, se è combinato a un telescopio col quale fa 15oX, possiede un campo apparente di 15 • 150 = 37,5°•
Gli oculari più economici, ma anche i più modesti, sono gli Huygens (H) con la variante Huygens-Mittenzway (HM), e i Ramsden (R), disposti in ordine crescente di qualità e di prezzo. Sono tutti a campo piccolo e sono adatti ai piccoli rifrattori acromatici. Di qualità superiore e adatti agli strumenti di rapporto focale compreso fra 12 e 8 sono gli Ortoscopici (OR) e i Pleissl (P1), che sono rispettivamente oculari a campo piccolo e medio-grande. Oculari a campo super grande o ultra grande sono i SWA e gli UWA. Strumenti con rapporto focale minore di 8 dovrebbero sempre un’ottima lente di Barlow (apocromatica) prima dell’oculare, a meno che non siano combinati agli SWA o agli UWA che la Barlow l’hanno incorporata.